Demenza senile e omeopatia

Demenza senile e omeopatia

Demenza senile e omeopatia
Demenza senile e omeopatia

L’ omeopatia non cura ma contribuisce al benessere generale del malato di demenza senile contribuendo positivamente al decorso della malattia. La demenza senile è dovuta ad un processo degenerativo che distrugge progressivamente le cellule cerebrali, rendendo nel tempo l’individuo che ne è affetto incapace di una vita normale. La crescente prevalenza della patologia nella popolazione generale di tutto il mondo è accompagnata da una crescita enorme del suo costo economico e sociale. Il decorso della demenza senile può essere diverso, nei tempi e nelle modalità per ogni singolo paziente. La malattia demenza senile inizia generalmente con un MCI, Mild Cognitive Impairment ovvero un leggero deficit di diverse funzioni cognitive come memoria, orientamento e capacità verbali.

Un MCI è comunque frequente nella popolazione anziana e di per sé non è necessariamente indicativo di demenza incipiente. La malattia  demenza senile si manifesta in seguito al suo esordio come  amnesia progressiva e altri deficit cognitivi maggiormente marcati. Nelle fasi intermedie e avanzate inoltre, possono manifestarsi problematiche comportamentali e psichiche come il disorientamento nello spazio, nel tempo o nei rapporti. In tali condizioni si aggiungono difficoltà progressive anche nella cura della persona. Ai deficit cognitivi e comportamentali, nelle fasi più avanzate si aggiungono infine complicanze mediche internistiche, che portano a una compromissione progressiva della salute. La demenza senile è dovuta a  varie cause e comporta difficoltà nella gestione dei malati da parte dei sanitari e delle loro famiglie.

Sebbene l’ omeopatia non possa curare la demenza senile, essa favorisce il malato quando esprime i multiformi disagi aspecifici che possono accompagnare la patologia. L’ omeopatia contribuisce al benessere generale del paziente, fondamentale per rallentare il suo decorso nel tempo. Spesso esiste anche una caratteristica marcatamente psichica della demenza senile sia per eccesso sia per difetto dell’espressione emotiva. La modulazione di quest’aspetto è altrettanto rilevante per il paziente. Un rimedio di  omeopatia non è indicato mai unicamente per un singolo sintomo. L’ omeopatia per agire deve considerare la totalità dei sintomi espressi dal malato sopratutto considerando quelli connessi alla sua personalità. Infatti, uno stato d’irritazione, melanconia o ansia favorisce quello stato di conflitto alla cui base può avvenire interferenza negativa con il decorso della patologia. La caratteristica della demenza senile è una progressione come di rientro patologico nella condizione infantile. La perdita di facoltà dovute all’apprendimento riposiziona, di fatto, il paziente nella condizione del bambino fino a raggiungere nelle fasi più avanzate il livello di apprendimento e autonomia del neonato.  Nella materia medica di omeopatia non esistono rimedi per la demenza senile poiché questa patologia non era descritta con tale nome ai tempi in cui sono stati eseguiti i prooving omeopatici. Non di meno esistono rimedi connessi a sintomatologia simile o assimilabile. Sono, infatti, proprio le altre particolarità della vita e delle malattie precedentemente espresse dal malato a determinare il suo rimedio in omeopatia.

La scelta di quale rimedio, quando e a quali dosi sia indicato nel trattamento del singolo paziente, deve però essere riservata a un medico omeopata esperto. Si tratta di un’indagine complessa che procede dai segni fisici verso la percezione unica che il paziente ha degli stessi. Il malato di demenza senile è, infatti, un insieme corporale e coscienziale. L’ omeopata si avvale per questo lavoro di ricerca sul malato di uno strumento denominato repertorio omeopatico. Una volta il repertorio era un grande libro adagiato su un leggio e riposto sulla scrivania del medico omeopata. Oggi si tratta di un data base presente nel suo computer e consultato costantemente durante la visita. Il repertorio è lo strumento per individuare il più simile al paziente tra tutti i rimedi possibili ovvero il simillimum. L’ omeopatia deve essere prescritta da un medico. Solo in tal modo essa non contrasta anzi coopera fruttuosamente con la medicina convenzionale.

I rimedi omeopatici adottati per la cura dei pazienti hanno generalmente la formulazione di globulo perlinguale. L’ assorbimento dei rimedi avviene pertanto in bocca. La medicina omeopatica  possiede oltre il globulo tutte le altre possibili formulazioni dei suoi rimedi, inclusa l’ omeopatia iniettabile. Questa ultima metodica ha un ruolo importante nel trattamento delle malattie più impegnative e può contribuire a ridurre un eventuale fabbisogno di farmaci per via sistemica. La medicina omeopatica   richiede una conoscenza profonda della materia medica per poter prescrivere rimedi in terapia. Anche la valutazione delle interazioni con altre forme di terapia e la loro necessità per il paziente è compito dell’ omeopata. La medicina omeopatica richiede, esami clinici, valutazione dei sintomi e delle cause, diagnosi, conoscenza dei rimedi adatti al paziente, conoscenza di tutte le altre forme di terapia per la quali possa costituire alternativa o integrazione. Pertanto  somministrare omeopatia è atto medico e deve essere esercitata da un medico competente. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano l’ omeopatia, sono una indicazione per il paziente sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. Rimedi e la pratica della medicina omeopatica  non si contrappongono alle linee guida della medicina convenzionale, ma al contrario  stabiliscono con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.

Dott.Fabio Elvio Farello